Rivenditori online residenti al di fuori della UE che utilizzano FBA – Fullfillment by Amazon, hanno obblighi diversi da quelli dei 28 Paesi Ue. La buona notizia è che possono vendere al dettaglio senza aprire una società nella UE, ma devono comunque registrarsi ai fini IVA nei Peasi in cui operano.
Gli obblighi per i rivenditori non UE che utilizzano FBA dipendono dalla origine delle merci quando un cliente finale fa un ordine online.
Merci al di fuori della UE – se le merci sono detenute presso una sede del venditore non UE, allora devono prima passare la dogana UE. Il venditore può fare questa operazione qundo le merci arrivano in un Paese UE per la prima volta. Può pagare l’IVA di importazione e i diritti doganali per importare le merci e consegnarle al cliente. Se il venditore vuole il rimborso dell’IVA deve registrarsi ai fini IVA nel Paese dove le merci entrano in UE. Altrimenti il venditore deve assorbire l’IVA pagata all’importazione e i diritti doganali come costi.
In alternativa il rivenditore non UE può imporre ai clienti il pagamento di IVA e diritti doganali. In genere il corriere richiede il pagamento dei diritti prima della consegna. Per quanto semplice questa procedura scoraggia il cliente dal rivolgersi ancora al rivenditore.
Merci all’interno della UE – Se un rivenditore non UE vuole tenere merci in deposito in un magazzino Amazon, questo richiederà la registrazione ai fini IVA nel Paese dove è situato il magazzino. Il rivenditore può usare quindi il numero IVA per vendere a clienti UE. Se supera le soglie per le vendite a distanza, dovrà registrarsi ai fini Iva in più Paesi UE.
Commenti
0 commenti
Questo articolo è chiuso ai commenti.